21 MAGGIO 2011
10 CATENE UMANE PER CHIUDERE IL NUCLEARE
Saluggia, Caorso, Chioggia, Monfalcone, Montalto, Termoli, Nardò, Scanzano Jonico, Foce del Sele, Palma di Montechiaro
"L’ITALIA NON VUOLE TORNARE AL NUCLEARE:
STOP ALLA CENSURA SUI REFERENDUM
IL PARLAMENTO NON CANCELLI IL DIRITTO A DECIDERE SUL NOSTRO FUTURO"
Roma, 18 maggio 2011. A pochi giorni dal plebiscito antinucleare in Sardegna e mentre la Camera dei deputati discute del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum sull’atomo del 12 e 13 giugno, in Italia si terrà una delle più grandi manifestazioni antinucleari dai tempi del referendum del 1987.
Sabato 21 maggio dieci catene umane, organizzate dal Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’, cingeranno altrettanti siti nucleari o candidati a diventarlo: Saluggia (Vercelli), Caorso (Piacenza), Chioggia (Venezia), Monfalcone (Gorizia), Montalto (Viterbo il
22 maggio), Termoli (Campobasso), Nardò (Lecce), Scanzano Jonico (Matera), la foce del fiume Sele (Salerno) e Palma di Montechiaro (Agrigento).“Per dire no all’assurdo ritorno italiano all’energia atomica proprio mentre il mondo guarda sgomento il dramma di Fukushima e si interroga sul futuro dell’atomo. Non vogliamo – affermano le oltre 80 associazioni del Comitato - che il nostro Paese faccia una scelta antistorica, antieconomica e soprattutto pericolosa”.
Dalle catene umane si leverà anche un grido di protesta “contro la disinformazione e la sordina messa all’appuntamento referendario: gli italiani hanno il diritto di sapere quello che sta capitando al referendum nucleare: dai tentativi di boicottaggio alla censura ancora in atto sulla tv pubblica”. E proprio contro i tentativi di sabotare l’appuntamento col voto del 12 e 13 giugno, il Comitato rivolge un appello ai deputati: “Il Parlamento non si presti al raggiro del decreto Omnibus che vuole cancellare il referendum senza fermare veramente i programmi atomici del governo. Dica no a questo scippo di democrazia”.
Su
www.fermiamoilnucleare.it il programma di tutte le manifestazioni.
www.facebook.com/votasiperfermareilnucleare
Le catene umane, dove e perché
Saluggia (Vercelli – ore 14.30). Nel comprensorio nucleare di Saluggia hanno sede l'ex impianto di riprocessamento Eurex-SO.G.I.N e il deposito nucleare Avogadro di combustibile irraggiato. In questo sito sono conservate 164 barre di combustibile nucleare provenienti dalle varie centrali Italiane, 230 m3 di scorie liquide e 5 kg di plutonio. Il tutto a breve distanza dalla Dora Baltea e dal Po in piena zona ad elevato rischio di alluvioni (eventualità già verificatasi nel 1994 e nel 2000). Nello stesso sito é stata inoltre da poco autorizzata la costruzione di due nuovi depositi nucleari.
Monfalcone (Gorizia – ore 15). Il territorio del comune di Monfalcone è uno dei siti papabili per la realizzazione di un impianto nucleare.
Caorso (Piacenza – ore 15). La centrale nucleare di Caorso, entrata in funzione nel 1978 con 860 MW di potenza, è la più grande e più recente delle centrali nucleari italiane in funzione prima del referendum del 1987. Attualmente ospita ancora 8.700 fusti di rifiuti radioattivi di 1^ e 2^ categoria. È tra i siti più probabili per la costruzione di una nuova centrale nucleare.
Chioggia (Venezia – ore 15.30). Il Veneto è una regione fortemente interessata dai progetti di costruzione di nuove centrali nucleari e dal deposito di rifiuti radioattivi. Chioggia è uno dei comuni di maggiore interesse per il ritorno dell'atomo, insieme a Legnago e la zona del delta del Po.
Montalto di Castro (Viterbo – domenica, 22 maggio, ore 10). A Montalto di Castro era in costruzione la quinta centrale nucleare italiana con due reattori di 982MW di potenza. Il cantiere è stato fermato nel 1988 a seguito del referendum e ai danni riportati nell'alluvione nel 1987. L'impianto è stato poi convertito in una centrale termoelettrica. Il nuovo programma nucleare italiano potrebbe ripartire dal vecchio progetto di costruire qui due reattori. A Montalto è presente una delle centrali fotovoltaiche più grandi d'Europa.
Termoli (Campobasso – ore 15.30). Tra Termoli e Campomarino, presso la foce del fiume Biferno, è stata individuata una zona potenzialmente adatta ad ospitare una centrale nucleare.
Nardò (Lecce – ore 19.30). La costa tra Manduria e Nardò è stata identificata fin dal 1979 come zona idonea ad ospitare un impianto nucleare. Nel 2008 il Comune di Nardò si è dichiarato “territorio denuclearizzato”, come molti altri territori nella regione Puglia.
Scanzano Jonico (Matera – ore 15). Nel 2003 il Governo Berlusconi ha identificato Scanzano Ionico come luogo per la costruzione del deposito definitivo delle scorie nucleari italiane, con un processo decisionale che non ha visto il coinvolgimento delle autorità locali. La zona in realtà non risulta idonea, per ragioni geologiche, ad ospitare un deposito. Il progetto è stato accantonato in seguito alle forti proteste della popolazione.
Palma di Montechiaro (Agrigento – ore 10.30). La costa agrigentina nei pressi di Palma di Montechiaro è oggetto di studio per la localizzazione di una centrale nucleare, in virtù della disponibilità di acqua e della relativa stabilità sismica della zona.
Foce del fiume Sele (Salerno – ore 17). Stando a un documento del Cnen (Comitato nazionale per l’energia nucleare) risalente al 1979, l’incrocio di vari parametri di rischio porterebbe ad identificare la Foce del Sele, tra i Comuni di Eboli e Capaccio-Paestum, come uno dei siti considerati idonei ad accogliere una nuova centrale atomica.
L’Ufficio stampa
Daniele Di Stefano
stampa@fermiamoilnucleare.it 328.2937118
Il Comitato. Acli - dipartimento Pace e Stili di vita, Acu Onlus- Associazione consumatori Utenti, AAM terra nuova, AIAB, Alleanza per il Clima, ALPA-Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentare, ALPA Lazio, Alternativa, AltraMente, Altro.Ve Rete per un altro veneto, Amici della Terra, Arci, Arci servizio Civile, Articolo 21, ASud, Auser, Beati i costruttori di pace,CEF Comitato Energia Felice, Cepes, Cgil regionale Abruzzo, Cgil regionale Lazio, Cgil regionale Umbria, Città Amica, Cittadinanzattiva, Comitato SI' alle Rinnovabili NO al nucleare, Coordinamento Antinucleare Salute Ambiente, CRBM – Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Diritti al cuore, ECO, Ecologisti Democratici, Emergency, EnergoClub Onlus, Eurosolar Italia, FAI – Fondo ambiente italiano, Fairtrade Italia, Fare Verde, Federazione nazionale Pro Natura, Federconsumatori, Fiom – Cgil, Focsiv - Volontari nel mondo, Fondazione Culturale Responsabilità Etica Onlus, Forum Ambientalista, Greenpeace, Greenreport, ISDE-Medici per l'Ambiente, Italia Nostra, The Jane Goodall Institute Italia onlus, La Nuova Ecologia, L'Altro Quotidiano, Lega Consumatori, Legambiente, Libera Associazione Origine, Libera Contro le mafie, Libera Università di Alcatraz, Liberacittadinanza, LIPU-Birdlife Italia, Mani Tese, MCE- Movimento Cooperazione Educativa, MIR - Movimento Internazionale Riconciliazione, Mom&Woman, Mountain Wilderness Italia, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento per la Decrescita Felice, Otherearth forum energia ricerca, PaneAcqua, Popolo Viola, QualEnergia,Rete degli Studenti Medi, Rete della Conoscenza (Uds-Link), Rigas, Rivista Confronti, Servizio Civile Internazionale S.C.I., Slow Food, Terra Nuova, Terra Quotidiano, Terra! Onlus, Uil Puglia, Unione degli Universitari, VAS, WWF, XXV Aprile, Ya Basta.